Buon lavoro Alleanza Evangelica Italiana!

La chiarezza non è mai troppa.

L’Alleanza Evangelica Italiana è pienamente ortodossa nel suo credo; è una benedetta istituzione alla quale più numerosi gli evangelici dovrebbero affluire. Dio benedica i suoi lavori assembleari del 31 ottobre.

Lontano da me ogni intento di far polemica.

Posta questa premessa, rassereniamoci e tentiamo di ragionare.

Nei giorni scorsi ho rivolto un appello ai membri dell’AEI affinché, nell’ambito dei cambiamenti allo Statuto associativo prendessero in considerazione il mutamento di alcune poche parole nell’art. 3.2c.

Qui si definisce Cristo “Dio manifestato nella carne”. Io suggerisco di definire Cristo “Dio fattosi uomo”. Vediamo ora il perché:

Il vocabolo “manifestato” traduce il verbo φανερόω (da cui il sostantivo φανέρωσις, cioè “manifestazione”); questo linguaggio, anche se attestato nella letteratura cristiana ortodossa, è tipico della cristologia gnostica la quale subisce influenze del docetismo, una dottrina secondo la quale Dio non si incarna in Cristo ma si manifesta in lui che non è dotato di un vero corpo di carne.  Invece i credi ortodossi, fino alla Riforma e oltre, per indicare la presenza di Dio (Padre) in Cristo hanno sempre rigorosamente preferito il verbo tecnico σαρκόω (da cui il sostantivo σάρκωσις, cioè ‘incarnazione’). La dottrina che è a fondamento della fede cristiana è, infatti, l’incarnazione di Dio in Cristo, vero Dio e vero uomo.

I pagani, dal canto loro, rifiutavano l’idea che Dio si incarnasse ma potevano accettare che Egli si manifestasse.

Conclusione: proprio perché il credo dell’AEI è altrove pienamente e solamente ortodosso io ho proposto di rimuovere quest’ombra e di farlo al momento opportuno, quando si metteva mano alle modifiche di statuto. Non si parli di “metterci al riparo” poiché non verrà a piovere se si lasceranno le cose come stanno; sembra tuttavia opportuno uniformare in toto il linguaggio con quello patristico che uno gnostico mai avrebbe potuto (o potrebbe) accettare.

Aspetto filologico su 1 Timoteo 3,16. Quando feci presente la mia proposta mi fu inviata una lettera nella quale i vertici dell’AEI asserivano che il credo attuale recepiva 1 Tim. 3,16 nella traduzione di Diodati la quale presentava “Dio manifestato nella carne”. Poi in un mio incontro con un vertice dell’AEI (consentitemi di non far nome) tentai di leggere insieme il Nuovo Testamento in greco secondo le migliori edizioni critiche; qui appariva obsoleta la versione Diodati che si basava su pochi e tardi manoscritti fruibili nel Seicento; infatti il testo greco deve tradursi “Egli (cioè Cristo) si è manifestato”. Purtroppo il discorso non iniziò neanche poiché il mio interlocutore non conosceva il greco. Anche se io per delicatezza non ho insistito, poiché sarebbe stato inutile per me e imbarazzante per lui, sta di fatto che 1 Tim. 3,16 non legittima l’attuale art. 3.2c del credo dell’AEI che va cambiato secondo la mia proposta la quale è in armonia con tutte le altre versioni bibliche evangeliche in uso nelle chiese.

Conclusione. 1. L’unico soggetto titolato a decidere è l’Assemblea dei soci dell’AEI che è l’organo sovrano del sodalizio; 2. Non si può dire, come si disse in passato, che l’art. 3 dello Statuto non può essere mai cambiato poiché tratta dottrine; no, amici cari: è la Bibbia che non può mutare ma lo statuto di un’associazione certamente può; 3. Da quanto è avvenuto risulta chiaro che l’AEI dovrebbe finalmente attenersi al suo statuto e far eleggere alla sua Assemblea (e non nominare) delle Commissioni specifiche su vari temi. In questo caso una commissione teologica con persone realmente capaci di leggere in originale il NT, la letteratura patristica e la storia del pensiero cristiano.

Detto ciò, cari fraterni amici dell’AEI, votate come volete; in ogni caso la mia vita non cambierà di una virgola; non ho rinnovato la tessera proprio per non sembrare, come ad alcuni è sembrato, che io ambissi a chi sa quale incarico. Ciò mi è del tutto estraneo.

P.S.: Per coloro che amano approfondirsi, ecco alcuni testi gnostici nei quali si parla di Cristo come “manifestazione” di Dio, proprio come nell’art 3.2c dell’attuale statuto dell’AEI, ricorrendo al dittico φανερόω / φανέρωσις:

  1. Valentino presso Clem. Alex., Stromat. 2,114: Cristo manifestazione di Dio
  2. Valentiniani presso gli Excerpta ex Theod. 59,4: Cristo, con gli altri eoni, sono stati manifestati; Dio si è manifestato nel suo (di Cristo) corpo;
  3. Lettera di Tolomeo a Flora: Cristo ha manifestato il Padre, presso Epiph., Panar. 33,7
  4. Gnostici marcosiani: Cristo manifestò il Padre, cfr. Elench. 6,51.[

Docetismo = dottrina secondo la quale Dio non si sarebbe incarnato ma solo manifestato in Cristo. Cristo non aveva un corpo poiché la materia, secondo una sensibilità anche orfico – platonica, sarebbe un disvalore. Molti gnostici accettarono la cristologia doceta in coerenza con la loro convinzione dualistica secondo la quale la creazione materiale sarebbe una sciagura.

Informo coloro che mi hanno accusato di discostarmi da Manlio Simonetti, mio compianto Maestro, che i testi gnostici sono tratti dalla sua antologia Testi gnostici cristiani edita dalla Mondadori. Coloro che desiderano conoscere il giudizio di Simonetti sulla mia produzione storiografica (anche sullo gnosticismo) mi contattino in privato per consentirmi di inviare loro il testo stampato di Simonetti.

Giancarlo Rinaldi